Tutti i raccoglitori di tartufi hanno notato, negli ultimi 40-50 anni, un progressivo esaurimento delle tartufaie naturali di tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum Vittad.).
Questo fenomeno ha portato alla pressoché scomparsa del tartufo nero pregiato naturale in Italia: nei territori dove si raccoglievano alcuni quintali di tartufo nero pregiato, oggi si raccoglie nulla o solo qualche chilogrammo.
Negli ultimi decenni, l’esaurimento delle tartufaie naturali di tartufo nero pregiato è stato compensato dall’aumento di nuove tartufaie naturali di tartufo estivo (Tuber aestivum Vittad. – comune scorzone), aumentando la produzione di questa specie.
Non è possibile individuare le ragioni di tali fenomeni: probabilmente la rarefazione delle tartufaie di tartufo nero pregiato, che si è verificata progressivamente a partire dalla prima guerra mondiale, è dovuta al progressivo aumento dell’inquinamento ambientale insieme ad altre cause come il forte disboscamento, l’aumento della raccolta, ecc.
Il contemporaneo aumento di produzione del tartufo estivo potrebbe essere dovuto all’aumento dei numerosi terreni agrari abbandonati (terreni ex coltivi) e degli inquinanti: si ipotizza una maggiore resistenza della specie a questi ultimi o addirittura alla presenza di qualche elemento portato dagli inquinanti e favorevole allo sviluppo e crescita del tartufo estivo.
Nelle ultime stagioni si sta verificando una lieve inversione di tendenza dimostrata dalla comparsa di qualche nuovo pianello di tartufo nero pregiato in varie zone tartufigene italiane.
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